Sentieri

Dalla Portella Femmina Morta al Biviere di Cerarò, passando per il Lago Maulazzo

Località: Parco dei Nebrodi
Difficoltà: E, escursionistico
Tempo di percorrenza: 4h e 30m

Da Portella Femmina Morta imboccare la strada asfaltata che procede in direzione nord-est e seguirla per circa 1,5 km, fino al bivio di Portella Calacudera dove si consiglia di parcheggiare la macchina. 

Lasciata, sulla destra, la strada che sale verso Monte Soro, la vetta più alta dei Nebrodi con i suoi 1847 metri slm, procedere dritti su una strada sterrata con tratti di selciato molto sconnesso.

Ben presto si inizia a scendere leggermente di quota e, procedendo sempre all’interno di una bella faggeta interrotta, di tanto in tanto, da alcune piccole radure, si supera un tratto di strada lastricata, dal fondo molto sconnesso, e si raggiunge, subito dopo una breve discesa in forte pendenza, a quota 1444 metri slm, il piccolo Lago Maulazzo, un invaso artificiale 

Una volta aggirato il lago da nord – si lascia una deviazione sulla sinistra e si seguono sempre le indicazione per il Biviere di Cesarò e Portella Mitta – la strada ricomincia a scendere di quota. Da qui in poi alla strada sterrata si alternano tratti più o meno lunghi di strada in terra battuta che dell’autunno fino alla primavera si fanno fangosi. 

Subito si raggiunge, sulla sinistra, una graziosa fontana in pietra, trovata asciutta in autunno, e si entra nella valle del Cuderì, torrente che si mantiene sulla destra e per un bel po' rimane in lontananza e nascosto dalla fitta faggeta. Dopo un doppio tornante si incontrano alcuni secolari faggi e subito dopo una vasta radura.

Raggiunto il bivio di Passo Taverna si lascia la strada di sinistra, che procede verso Alcara Li Fusi, e si continua verso est superando, con scarponi dentro l'acqua, il torrente Cuderì. 

Si supera senza difficoltà un altro torrente – anche in questo caso e nei successivi bisogna camminare nell'acqua – e dopo qualche centinaio di metri si apre una breve panoramica sulle Rocche del Crasto. Ancora più avanti, lungo le pendici settentrionali di Monte Soro, si raggiunge una vasta radura con alcuni sporadici agrifogli e un'ampia pozza d'acqua sul margine nord-orientale. 

Superato il vallone Ruvolo si spalanca alla vista la panoramica più vasta che l'itinerario offre: il mar Tirreno punteggiato, nelle giornate più limpide, dalle isole Eolie; il vasto complesso delle Rocche del Crasto; le campagne di Alcara Li Fusi; il fitto Bosco di Mangalaviti.

Rientrati di nuovo nel bosco si superano altri due piccoli torrenti quindi, in lontananza, sulla destra, si intravede la sagoma della Casa Biviere. Abbandonata una deviazione sulla sinistra, si percorre un tratto di strada bordeggiata da abbondante agrifoglio e si raggiunge il lago Biviere di Cesarò (1278 metri slm).

Il lago si trova all'interno di una proprietà privata, ed è interamente recintato. Una piccola scaletta in legno, in pessimo stato di conservazione (nell’anno 2008), si trova alcune decine di metri più avanti, di fronte il bivio da dove si diparte un'ulteriore strada che scende verso Alcara Li Fusi. Per entrare chiedere l'autorizzazione ai proprietari che si trovano nella Casa Biviere.

Lo specchio d'acqua, per il notevole interesse scientifico che riveste la vegetazione e la fauna che ospita, costituisce, sicuramente, la più importante zona umida montana della Sicilia. Specie come la testuggine palustre, la raganella verde, la biscia d'acqua, il germano reale, la folaga, non sarà raro poterle osservare lungo la riva del lago o tra la cannuccia di palude. Curioso l'aspetto rossastro che assumono le acque del Biviere in estate quando fiorisce una particolare alga, la Euglena sanguigna

Il posto regala paesaggi spettacolari. Prima fra tutti lo specchio d’acqua, punteggiato da tante piccole isolette formate dalla vegetazione lacustre, su cui si riflette la faggeta delle pendici nord-orientali di Monte Soro e l'imponente cono vulcanico dell'Etna, spesso innevato. Poi i vasti pascoli a est e a nord, spesso animati da diverse mucche. Quindi l'ampia valle verso le Rocche del Crasto, i centri abitati di Alcara Li Fusi e Militello Rosmarino, il mar Tirreno con le isole Eolie.

Rientrare ripercorrendo l’itinerario a ritroso.

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Un viaggio sostenibile e solidale attraverso la storia e la natura della Sicilia

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