Località: Parco fluviale dell'Alcantara
Difficoltà: E, escursionistico
Tempo di percorrenza: 1h e 30m
Dalla località Mitogio, lasciata la macchina, una volta superato il ponte sul Fiume Alcantara, sulla SP 81, si segue, sulla destra, la stretta stradina sterrata che, puntando verso nord, si addentra nella verdeggiante campagna destinata alla coltivazione di agrumi, ulivi e frutti vari.
Abbandonate le varie stradine secondarie, sulla sinistra e sulla destra, che si addentrano nei numerosi appezzamenti di terreno, e superato un piccolo torrentello che passa su una briglia in cemento, si attraversano alcuni tratti di strada bordeggiata da muretti a secco e, in qualche caso, da belle recinzioni ricoperte da abbondante bouganville.
Lasciati sulla destra due graziosi caseggiati si inizia a udire il rombo dell'acqua che scorre impetuosa in lontananza. Altri 150 metri circa e, abbandonata un'ulteriore deviazione sulla sinistra, tra la vegetazione si intravedono i primi scorci del fiume.
Dopo altri 500 metri circa la strada peggiora sino a diventare, poco più avanti, quando si inerpica, veramente brutta a tal punto da poter parlare di pessima mulattiera piuttosto che di strada sterrata.
Qui il percorso si biforca, per poi ricongiungersi più avanti alla traccia principale.
Mentre si procede si gode, dall'alto, di spettacola spettacolari panoramiche su un ampio tratto del letto del fiume e, in lontananza, uno scorcio del paese di Motta Camastra. Il sentiero procede per un tratto in discesa, a mezza costa lungo le pendici orientali di Monte Miramare, e risulta accidentato perché dilavato abbondantemente dalle acque piovane. Proprio per questo, nelle giornate festive si possono incontrare delle motocross.
Arrivati di fronte al vasto complesso dell'Azienda Agrituristica Gole dell'Alcàntara, la stradina inizia a migliorare.
Altri 200 metri circa e si arriva ad un ampio spiazzale da dove si può ammirare, con molta prudenza, un ampio e suggestivo tratto delle gole. Questo meraviglioso spettacolo della natura si deve alla lava scaturita, in tempi preistorici, dal cratere, oggi spento, di Monte Mojo, che invase l'odierna valle dell'Alcàntara sino a raggiungere il mare di Giardini Naxos. Poi la frattura della massa lavica e l'azione incessante delle acque del fiume, che portò alla luce due alte pareti formate da prismi basaltici, fecero il resto. In questo tratto del fiume le gole sono lunghe circa 400 metri, hanno pareti alte fino a venti metri e nei punti più stretti sono larghe appena due metri.
A questo punto si consiglia di rientrare (la strada che procede verso il borgo Ficarazzi, circa 150 metri dopo, e la centrale Enel Alcantara I salto) ripercorrendo, a ritroso, il percorso fatto all'andata.